Affinché questo script funzioni, è necessario che abbiate l’icona del Keychain nella vostra barra dei menu:

Icona Keychain

L’icona di Keychain Access nella barra dei menu

Per ottenerla, aprite il Portachiavi (Keychain), poi le preferenze (scorciatoia: ⌘,) e spuntate l’opzione per mostrare l’icona:

Opzione da spuntare nelle Preferenze del Portachiavi

Opzione da spuntare nelle Preferenze del Portachiavi

Dovete infine spuntare la seguente casella in Preferenze di Sistema > Accesso Universale:

assistive_devices

Abilita l’accesso a dispositivi d’assistenza

Ora aprite un editor di testo, incollateci dentro quanto contenuto a questo link, e salvatelo ad esempio sul Desktop col nome “lock.scpt”. Da adesso potete bloccare lo schermo digitando nel Terminale (Applicazioni > Utilità > Terminale):

osascript ~/Scrivania/lock.scpt

Fonte: http://lists.apple.com/archives/applescript-users/2007/Mar/msg00146.html

Esiste un comodo plugin per avere i sorgenti delle versioni di android dalla 1.5 alla 2.3.4 dentro ad eclipse e si trova qui.

Le modalità di installazione sono le solite: Eclipse > Help > Installa nuovo software, incollate l’indirizzo sopra e premete “aggiungi”. Alla fine dell’installazione troverete i sorgenti già inseriti in tutti i vostri progetti che rientrano nelle versioni di android di cui sopra.

In questo articolo vi spiego come ho aumentato le prestazioni del mio optimus one (ovvero LG P500) con Android 2.2.2, che nell’uso quotidiano si dimostra spesso impacciato e scattoso.

Benchmarking

Innanzitutto facciamo un benchmark e verifichiamo in che condizioni e’ il telefono prima di qualsiasi modifica. Ho installato Quadrant Standard ottenendo un punteggio di 444, mentre da Device Mark ho ottenuto 675 (il primo LG P500 in classifica ha un punteggio di 1141 con un Android 2.3.4 overclockato a 864MHz).

Rooting

Il primo passo e’ ottenere i permessi di root installando il GingerBreak da qui.

Custom recovery

Il secondo passo e’ modificare il recovery, che e’ circa l’equivalente del BIOS per i computer. Normalmente se durante l’accensione si tengono premuti i tasti volume giu’ + home, si ottiene il reset del telefono; con la nostra modifica, invece, otterremo un menu da cui potremo compiere operazioni utili come il backup totale del cell.
Per installare un custom recovery, una volta ottenuto root, basta andare nell’android market e installare ROM Manager, che vi permettera’ di installare il Clockworkmod recovery.
Un altro famoso custom recovery e’ quello di amon-ra, che trovate qui.

Backup

Quindi ho proceduto al backup completo. Ho eliminato le app inutili, e ho spostato le restanti nella memoria del telefono. Con ROM Manager ho fatto un backup completo della NAND e con Titanium Backup ho salvato tutti i dati del telefono e delle applicazioni (come le password delle reti wifi o il dizionario utente della tastiera).

Custom rom

Infine ho scelto la rom che volevo installare: openOptimus. Dal ROM Manager ho partizionato la microsd come richiesto. Dopo il riavvio, ho copiato sulla microsd tramite usb lo zip contenente la rom, e da ROM Manager ho selezionato prima “Installa ROM da SD Card” e poi “Wipe data” e “Wipe Dalvik Cache” dal menu successivo. Il telefono si e’ quindi riavviato in recovery e ha proceduto con l’installazione. Una volta avviato, il telefono non funzionava nelle nostre reti GSM [1] e cosi’ ho dovuto procedere con la “Phase 2” che viene descritta nel link sopra.

Adesso il mio P500 ottiene un punteggio superiore a 1000 con Quadrant, ed e’ davvero molto scattante!

Note

[1] Cio’ che succede passando da Froyo a Gingerbread e’ che viene modificata la baseband, ovvero il software che gestisce il modulo telefonico. Quindi e’ necessaria una procedura tramite LGMDP per ripristinare il telefono.

Guide utili

Dictionary for n00bs
General FAQ

GingerBreak

Repository of useful posts in LG P500 forum

All In One Recovery Thread

Rooting, Installing Android SDK, Custom Recovery, Custom ROM

Chiama il 155; poi, quando ti fa scegliere le opzioni, la sequenza da digitare è:
1 7 7

L’attuale sequenza è:
chiama il 133;
attendi che finisca il messaggio iniziale, e quando inizia ad elencare le opzioni, digita:
4 5 9 1

Ho consegnato oggi tutte le scartoffie necessarie al rilascio del porto d’armi per uso sportivo. Vi indico i documenti necessari e il modo più breve per ottenerli.
Credo la procedura sia la stessa in tutta Italia, ciononostante, vi invito a prendere a vostra volta le necessarie informazioni prima di fidarvi ciecamente di questa guida, in quanto mi sono basato unicamente sui moduli che hanno richiesto a me. Declino quindi ogni responsabilità.

Sommario di tutti i documenti necessari:
4 fototessere (3€)
4 bolli (14,62€/cad)
1 bollettino
1 fotocopia documento d’identità
1 richiesta di rilascio del porto d’armi alla questura
1 certificato di idoneità all’esercizio dello sport del tiro a segno
1 certificato medico di idoneità psico-fisica
1 certificato di idoneità al maneggio armi (non ho fatto il militare)
1 fototessera legalizzata
1 richiesta di rilascio di porto d’armi

Procuratevi le fototessere, i bolli e la fotocopia.
Passate in questura o dai carabinieri a ritirare il modulo per il rilascio del porto d’armi (1 bollo) ad uso sportivo. Su questo modulo troverete le indicazioni per compilare un bollettino postale, andate in Posta a pagarlo (1,26€) e conservate la ricevuta.
Recatevi al poligono e richiedete il certificato di idoneità all’esercizio dello sport del tiro a segno. Portatelo al vostro medico di base che provvederà a firmarlo. Fategli inoltre compilare un altro modulo, il “certificato anamnestico preliminare per il successivo accertamento delle condizioni psicofisiche per il rilascio dell’autorizzazione: al porto di fucile per uso di caccia ed esercizio dello sport del tiro al volo o al porto d’armi per uso difesa personale”. Nel caso siate miopi o abbiate altri difetti visivi, procuratevi la relativa documentazione. Concludiamo le visite mediche nell’ambulatorio medico alla A.S.L. (informatevi sugli orari, da me sono: LUN-SAB, 8-12) e otteniamo il “certificato medico di idoneità psico-fisica” (36€, 1 bollo).
Ora torniamo al poligono, iscriviamoci (170€, 2 fototessere) e ci insegneranno come maneggiare le armi da fuoco. Alla fine del corso (a me l’hanno fatto subito, magari da voi c’è troppa gente o degli orari prestabiliti e vi rimanderanno a casa) otterremo il “certificato di idoneità al maneggio armi” (1 bollo).
Siamo giunti alla fine, un salto in comune a legalizzare una delle nostre quattro fototessere tramite “legalizzazione di fotografia” (0,26€).

Costo totale: 269€

Siamo pronti a consegnare la documentazione finale ai carabinieri:

  • modulo della questura bollato
  • due fototessere, di cui una legalizzata
  • l’ultimo bollo che c’è rimasto
  • certificato di idoneità al maneggio armi bollato
  • certificato di idoneità psico-fisica bollato
  • ricevuta del versamento postale
  • fotocopia del documento d’identità

Per quanto riguarda il tempo d’attesa, questo articolo è stato scritto a inizio luglio, e il porto d’armi mi è arrivato a fine agosto.

Qui trovate una guida in grado di risolvere questo problema: connettersi ad internet attraverso un altro pc che sia già connesso alla rete. A me ad esempio è servito per installare una debian senza avere l’adsl: ho usato quindi un pc connesso via umts, che ha fatto così da ponte per il mio eeepc.

Ho anche scritto un piccolo script per automatizzare i passaggi della guida:

#!/bin/bash
case "$1" in
gate)
modprobe ipt_MASQUERADE
ifconfig eth1 192.168.10.1
echo 1 >  /proc/sys/net/ipv4/ip_forward
iptables -t nat -F POSTROUTING
iptables -t nat -F PREROUTING
iptables -F FORWARD
iptables -F INPUT
iptables -F OUTPUT
iptables -t nat -A POSTROUTING -s 192.168.10.0/24 -j MASQUERADE
;;
client)
ifconfig eth1 192.168.10.2
route add default gw 192.168.10.1
echo ** Ricorda si settare correttamente i DNS in /etc/resolv.conf
;;
*)
echo "Usage: $0 {gate|client}" >&2
exit 3
;;
esac

Siamo nel caso in cui grub è installato nel MBR. Il nostro scopo è avviare manualmente una partizione windows o linux (che contenga un bootloader al suo inizio) eventualmente non raggiungibile.

Individuate la partizione da avviare, che nella simbologia di grub sarà del tipo (hdX,X). Quando all’accensione del sistema si avvia grub, premete ‘Esc’ se avete abilitato l’opzione “hiddenmenu”, ovvero non viene mostrato l’elenco dei sistemi operativi avviabili. Altrimenti passate oltre.

Quando siete di fronte al menu, premete ‘c’ per entrare nella riga di comando di grub. Quindi date i seguenti comandi (in grassetto):

grub > rootnoverify (hdX,X)
grub > makeactive
grub > chainloader +1
grub > boot

Ora avete di fronte la partizione che cercavate.

Useremo NFS.

Sul pc remoto:
1) Aggiungere ip e hostname del client a /etc/hosts
2) aggiungere /percorso/locale/della/cartella/da/condividere e ip remoto a /etc/exports
3) poiché si è modificato il file al punto 2), eseguire sudo exportfs -ra
4) eseguire sudo /etc/init.d/nfs-kernel-server restart

In locale:
1) eseguire sudo mount ip_remoto:/percorso/remoto/cartella/condivisa /una/qualsiasi/cartella/locale